Latina
Geografie pirandelliane:
luoghi dell’anima, spazi reali e campi della letteratura
Liceo Scientifico G. B. Grassi, 19–20 maggio 2017
Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” – Clici – Liceo Scientifico G. B. Grassi – Assessoarato alla Cultura del Comune di Latina
Organizzazione: Angelo Fàvaro, Paola Populin, Giovanni La Rosa, Clizia Gurreri, Maria Grazia Colantuono, Anna Pozzi, Dipartimento di Materie Letterarie del Liceo G. B. Grassi.
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La bussola, il timone… Eh, sì! Volendo navigare… Dovreste dimostrarmi però che anche sia necessario, voglio dire che conduca a una qualsiasi conclusione, prendere una rotta anziché un’altra, o anziché a questo porto approdare a quello.
Da Rimedio: la Geografia di Luigi Pirandello
In occasione delle celebrazioni per il 150° anniversario dalla nascita di Luigi Pirandello si è pensato di affrontare, fra i numerosi temi e problemi che l’Opera Omnia pirandelliana apre e offre, da una prospettiva multiforme e variamente articolata, quello delle Geografie pirandelliane. In una riorganizzazione ideale e concettuale compensativa, con sensibile attenzione ai luoghi, agli spazi, alle estensioni letterarie, ma che non escludono le sfaccettature e i poliedrici risvolti della ricerca all’intersezione delle discipline. Si è ritenuto, pertanto, valido, e foriero di positivi sviluppi nell’ambito della ricerca e di risultati sorprendenti, dedicare un convegno internazionale a: le geografie pirandelliane intendono indicare un percorso volto a verificare alcuni campi specifici nell’esperienza biografica, nella scrittura, nei generi e nei codici espressivi, in una chiave che possa trascendere gli statuti disciplinari, per giungere a ulteriori esiti dall’incontro e confronto con le discipline.
I greci utilizzavano il termine nostos che aveva l’ambivalente significato di viaggio e nostalgia. Pirandello lascia la propria terra, diventa emigrante per poi ritornare alla sua Itaca, uno spazio interiore e spirituale. Il viaggio che compie è un viaggio che tocca luoghi reali ma è anche un viaggio esistenziale, che induce il poeta-romanziere-drammaturgo a studiare e a confrontarsi con la profonda grecità e meridionalità, proprio mentre si trova a Bonn scrive la sua tesi su Foni ed evoluzione fonetica del dialetto di Girgenti. Pirandello è a suo modo un Ulisse, contemporaneo e non joyciano, che viaggia fuori e dentro di sé. Il viaggio è sempre un viaggio nella Storia, nella Geografia, nel Cuore.
Lo spazio, scelto come elemento privilegiato d’analisi, consente di coniugare tematiche, metodi e percorsi d’analisi già collaudati, come quelli sopra indicati, con un approccio innovativo di matrice culturologica che tenga conto del così detto spatial turn. Il suggeriamo, per chi lo voglia accogliere, è di valorizzare quegli aspetti dell’opera di Luigi Pirandello in cui lo spazio acquista un valore aggiunto: come luogo abitato da soggetti altri, dove le definizioni consolidate di centro e periferia si mostrano nel loro anacronismo, spazio di diritti negati e spazi marginali.
Geografie pirandelliane, dunque, in cui la metafora del viaggio incasella una partenza e un ritorno e mette ain rilievo un viaggio che è al contempo geografico, ma che diventa viaggio storico, e non di meno esistenziale, ontologico, dentro la propria anima. Alle prospettive geografiche dei luoghi che vengono attraversati dall’agrigentino del Caos, si alternano e intrecciano quelle storiche intertestuali. Si pensi, per avere i termini estremi della questione, ai luoghi realmente vissuti da Pirandello, Agrigento, Bonn, Roma, Parigi, e alla Nuova Colonia che non è collocabile precisamente in alcun luogo. E non dimentichiamo la dimensione degli studi effettuati dal drammaturgo dei Sei personaggi. In questa direzione il significato del titolo del convegno si apre all’originalità degli studiosi invitati a misurarsi proporrà.
Comitato scientifico
Annamaria Andreoli
Giovanna Bellardini
Rino Caputo
Angelo Fàvaro
Florinda Nardi
Paola Populin
Alessandra Sorrentino
Clizia Gurreri
Giovanni La Rosa
Anna Pozzi